28 maggio 2020
Ecobonus 110%
Vediamo come funziona e in cosa consiste questa misura per il comparto dell’edilizia
Molto importante per il settore edilizio è la misura dell’ecobonus del 110% presente nel decreto rilancio approvato dal governo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. L'ecobonus 110% consiste in una detrazione fiscale del 110% delle spese sostenute per gli interventi di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico.
L'ecobonus 110% sarà valido per le spese sostenute a partire dal 1º luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021. La detrazione 110% si potrà recuperare in 5 rate annuali di pari importo.
A usufruire dell'ecobonus 110% per la ristrutturazione sono i condomini, gli Istituti delle case popolari e nel caso di lavori eseguiti sui singoli appartamenti le persone fisiche fuori dall'esercizio di attività di impresa.
Sono detraibili le spese effettuate dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per lavori di ristrutturazione come isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l'involucro dell'edificio per almeno un quarto della stessa superficie (il cosiddetto cappotto termico) con un limite di 60 mila euro moltiplicato per le unità abitative presenti, oppure l'ecobonus 110% vale per la sostituzione della caldaia con impianti centralizzati a condensazione per un limite di 30mila euro moltiplicato per ogni singola unità abitativa ed è anche valido per le unità unifamiliari per la sostituzione della caldaia con impianti centralizzati, con un ammontare delle spese non superiore ai 30 mila euro, comprese le spese per lo smaltimento e la bonifica dell'impianto sostituito.
In entrambi i casi l'ecobonus al 110% vale anche se questi lavori sono associati all'installazione di un impianto fotovoltaico.
Cosa succede nel caso di lavori come la sostituzione di infissi, delle finestre, delle tende da sole, dei condizionatori o dei serramenti? Che non si applica l'ecobonus al 110% per questi lavori, ma rimane la vecchia detrazione dell'ecobonus dal 50% al 65%. La detrazione però sale al 110% nel caso in cui tali interventi "siano eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi" maggiori.
Tutti i lavori per avere diritto all'ecobonus 110% devono assicurare il miglioramento di almeno due classi energetiche dell'edificio. Qualora esso non fosse possibile, da dimostrare tramite l'APE (attestato di prestazione energetica), non si ha diritto alla detrazione al 110%.
C’è anche la possibilità della cessione del credito per l'ecobonus 110%. Questa consiste nella cessione del credito maturato (ovvero della cifra che verrà restituita al cittadino nell'arco di cinque anni) a intermediari finanziari (banche o assicurazioni) o alla stessa impresa che ha realizzato i lavori, che lo incasserà dal fisco. Una misura che permette alle famiglie di far svolgere gratuitamente i lavori di ristrutturazione che rientrano nell'ecobonus al 110 %.
Nell'ultima versione dell'ecobonus al 110% inserita nel decreto rilancio 2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è prevista anche la possibilità di utilizzare la cessione del credito d'imposta o lo sconto in fattura non solo per l'ecobonus al 110%, ma anche per i lavori di ristrutturazione con una detrazione al 50%, per gli ecobonus al 65% per il bonus facciate al 90%, non solo per i nuovi lavori, ma anche per quelli già fatti.
Inoltre sono state introdotte delle sanzioni severe da un minimo di 2 mila euro a un massimo di 15 mila euro per ogni attestazione o asseverazione infedele sui lavori di ecobonus e sismabonus al 110%.