21 luglio 2022
l sistema degli spazi aperti e il disegno urbano
La Piazza
Non si può parlare di ristrutturazione della città senza pensare al sistema degli spazi di relazione: questi infatti rappresentano un fondamentale strumento di rivitalizzazione degli spazi obsoleti dei centri antichi.
La creazione della Piazza, intesa come luogo di relazione e di scambio, è contemporanea alla nascita dei primi aggregati sociali e costituisce il primo spazio urbano aperto di tipo collettivo.
La Piazza nasce originariamente come incrocio viario o come spazio delimitato da una serie di edifici all’interno dei primi insediamenti dove si configura come il luogo maggiormente deputato all’incontro di individui!!!
Se la strada è il principale elemento dell'organizzazione della città e dei suoi sistemi comunicativi, lo spazio principe dell'architettura della città è certo la Piazza, luogo d'intersezione dei diversi sistemi urbani e nodo primario della forma della città. Costituisce notoriamente uno dei luoghi più pregnanti e densi di valori storici e formali dove il popolo da sempre è «sceso per combattere le sue battaglie, per festeggiare le sue vittorie e per piangere le sue sconfitte».
Nel tessuto urbano la Piazza rappresenta l'unicum all'interno del continuum, l'emergenza, ovvero quello che Aldo Rossi ha denominato «l'elemento primario» e, nel disegno della città, ha sempre costituito un polo di organizzazione e di irradiazione di flussi e di tensioni formali, funzionali, comunicativi, emblematici. La Piazza può ritenersi infatti «il luogo dove il vivere organizzato assume la sua massima intensificazione in uno scenario architettonico controllato... il soggiorno collettivo carico dei segni e delle positive tensioni concettuali di una società... il momento culminante della cultura degli spazi esterni».
La Piazza, dalla nascita della città fino alla rivoluzione industriale, quando inizia la sua più profonda trasformazione parallelamente a quella della città stessa, ha infatti ricoperto un ruolo primario nel contesto urbano assolvendo funzioni di servizio a livello politico, civico, religioso, commerciale e rivestendo ruoli simbolici, monumentali e rappresentativi. Purtroppo, le funzioni storicamente assolte dalla Piazza, quale principale spazio di relazione e cuore urbano, capita non siano più assolvibili oggi all'interno della Città antica e non lo sono quasi mai negli spazi aperti della Città moderna!
Eppure sono chiaramente rilevabili nella società attuale «bisogni di luoghi qualificati, luoghi di simultaneità e di incontro, luoghi ove lo scambio non passi attraverso il valore di scambio, il commercio e il profitto». La nozione di Piazza che è emersa da qualche tempo nel dibattito progettuale tende ad identificare uno spazio perimetrato e concluso, caratterizzato da una pluralità di funzioni con prevalenza per la relazione e l'incontro. Se pure in tali esigenze è chiaramente rilevabile l'idea di un luogo dalle caratteristiche e dalle qualità molto simili a quelle delle antiche piazze, è altrettanto facilmente intuibile che gli attuali modelli di società e di vita sono del tutto diversi da quelli di un tempo, e generano pertanto diversi modi d'uso dello spazio aperto urbano che deve quindi essere rivalutato criticamente e di conseguenza reinterpretato.
A tali modelli dovranno essere adeguate le Piazze dei centri storici che, al fine di non ridursi a mero oggetto di consumo culturale, tenuto solo artificialmente in vita, devono invece far parte integrante del «processo dinamico della città».
Va definita di volta in volta la domanda sociale specifica al fine di individuare il tipo di spazio urbano corrispondente e la sua collocazione nella struttura della città attuale e futura. La ricerca e la formulazione delle caratteristiche di questo spazio è il tema e l'obiettivo di “questo studio” che, se pure non pretende di risolvere del tutto la complessa problematica relativa intende tuttavia fornire il proprio contributo alla formazione della PIAZZA MODERNA ovvero della NUOVA PIAZZA attraverso una serie di indicatori normativi di cui è stata in parte sperimentata l'applicazione progettuale.
L'analisi storica, con la rilettura dell'evoluzione della città e delle sue forme d'uso, e le riflessioni conseguenti sul più recente stato degli spazi aperti urbani, servirà quindi da base e da riferimento per un tentativo di rifondazione della Piazza che dalla città antica possa prendere quanto vi sia di invariabile e trasmissibile nella città attuale e futura*.
*liberamente tratto dagli studi sulla Città e il Rapporto con la Piazza per la mia Tesi di Laurea (relativi riferimenti bibliografici qui non riportati)
Arch. Sabina Morra
sabina.morra70@gmail.com