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Quartieri di Roma

Balduina: Roma che non ti aspetti

La Balduina è un tranquillo quartiere residenziale della zona Nord-Ovest di Roma, nel XIV Municipio, non molto lontano da S. Pietro e dal centro della città, che “domina”, essendo collocato sul versante meridionale di Monte Mario, il punto più alto di Roma (139 metri). Il quartiere, che ha una popolazione di circa quarantamila abitanti, è delimitato a sud dalle pendici della collina che creano quasi un ingresso naturale all’incrocio tra via Antonio Labriola, via Gualtiero Serafino e viale Medaglie d’Oro, un punto che, all’inizio del Novecento, era chiamato “dogana della Balduina”; a Ovest dal Parco del Pineto, che si frappone tra questo quartiere e la zona di Torrevecchia-Primavalle, e, in parte, dalla ferrovia Roma S. Pietro-Viterbo, a nord dalle ville e gli istituti religiosi della via Trionfale, che qui passa in una specie di avvallamento, e ad Est dalle curve che la stessa via Trionfale fa inerpicandosi per Monte Mario. Il quartiere può essere diviso in tre parti: a nord l’area attorno a piazzale Medaglie d’Oro e adiacente al Parco di Monte Mario, detta anche “Belsito”, poi la zona attorno alla piazza principale, piazza della Balduina, quindi, a sud, la parte “bassa”, attorno a piazza Giovenale e quasi a ridosso di Monte Ciocci, che è anche la parte più vecchia del quartiere. Il nome “Balduina” deriverebbe da un certo conte Baldovino Del Monte, fratello di papa Giulio III, che, nel Cinquecento, possedeva diversi terreni alle pendici di Monte Mario. La particolare posizione geografica della zona, con la presenza di un’importante arteria stradale come la via Trionfale, l’aveva resa, già dai tempi dei Romani, una tappa quasi obbligata per quanti si dirigevano alla volta della città, e, nel Medioevo, la Trionfale era talvolta preferita alla Cassia per raggiungere S. Pietro, specie d’inverno, quando era al riparo da possibili inondazioni. Proprio lungo questa strada iniziò quindi a svilupparsi il primo agglomerato urbano di un certo rilievo nei pressi della Balduina, nel tratto in cui la via scendeva da Monte Mario, dove oggi si trova la cittadella giudiziaria: è il Borgo San Lazzaro, penultima tappa della via Francigena percorsa dai pellegrini. Il percorso dell’antica via della Balduina, invece, corrispondeva in parte all’attuale via San Tommaso d’Acquino, ma poi girava verso nord. Fino all’inizio del Novecento, comunque, la Balduina era rimasta sostanzialmente una distesa di pascoli e boschi, ad eccezione di alcune ville e casali appartenenti alle famiglie dell’aristocrazia romana, realizzate in epoca cinquecentesca, e di due forti militari, il Forte Trionfale e il Forte Monte Mario. A inizio Novecento, invece, si era iniziato a sviluppare un primo nucleo abitato attorno all’edicola della Madonna del Pozzo, mentre un altro borgo andava costituendosi più a ovest, nella zona della Valle dell’Inferno, per ospitare i “fornaciai” che lavoravano nelle diciotto fabbriche di mattoni della zona, alcuni dei quali abitavano anche in casette costruite lungo via della Balduina. Dopo la prima guerra mondiale, il territorio della Balduina era perlopiù parte della tenuta dei fratelli Carlo e Ottorino Pomilio, che, all’inizio degli anni Venti, fecero costruire viale delle Medaglie d’Oro, ma, nel 1927, la loro impresa fallì e le loro proprietà furono rilevate dalla futura Società Generale Immobiliare, che sarebbe presto divenuto uno dei più grossi gruppi immobiliari della capitale. Questa lottizzò i terreni per poi rivenderli a cooperative edilizie, omogenee per la professione dei soci (magistrati, giornalisti, ufficiali), che, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, costruirono le palazzine del quartiere, prima fra viale Medaglie d’Oro e via Tito Livio, poi intorno a piazza della Balduina e sulla nuova via della Balduina, quindi su tutto il versante della collina. Negli anni Settanta il quartiere si è caratterizzato per un certo attivismo politico, soprattutto della locale sezione del Movimento Sociale Italiano, situata prima in via Valerio Scarabellotto e poi in viale Medaglie d’Oro, che, il 30 settembre 1977, rimase coinvolta negli scontri con militanti di sinistra e polizia in cui venne assassinato il giovanissimo militante di Lotta Continua Walter Rossi, colpito alla nuca da un proiettile all’incrocio tra via Marziale e viale Medaglie d’Oro. Gli anni Ottanta videro la chiusura prima del cinema “Belsito” a piazzale Medaglie d’Oro, nel 1985, poi, nel 1988, del “Balduina” nell’omonima piazza, al cui posto, negli anni Novanta, furono collocati gli studi di Telemontecarlo, assieme ad alcuni locali Telecom.

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