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E luce fu!

Il colore grigio

La luce è un elemento fondamentale della progettazione e dunque nell’intraprende una ristrutturazione diventa una variabile importante.

Tuttavia, superata la fase di studio sull’immobile e delineati gli obiettivi, noi progettisti dobbiamo ammettere infine che la sensazione di benessere in casa si ottiene attraverso percezioni visive che sono molto personali.

L’appartamento dove non mi sarei aspettata di scegliere il colore grigio si trova al piano rialzato di un immobile di pregio degli anni quaranta nel quartiere Flaminio.

Il giorno del primo sopralluogo insieme alla committenza lo stato dei luoghi si presentava disastroso: utilizzato come ufficio dagli anni ottanta, il parquet in doussie era stato più volte lamato e presentava tutta l’usura delle poltroncine operative su ruote, l’impianto elettrico era stato modificato nel tempo quasi tutto in canaline esterne, le importanti cornici parete/soffitto erano un paradosso con le impolverate luci al neon, il bagno con maioliche 20x30 azzurro pallido era in contrasto con gli elementi di falegnameria di pregio: porte e mobili su misura nella zona d’ingresso.

 

La superficie utile non superava gli 80mq e la committente mi chiedeva di strutturare l’appartamento con due camere da letto, due bagni, una cucina indipendente, un ambiente soggiorno-pranzo.

 

Al contrario di quello che si è portati a fare negli ultimi anni, dopo aver fatto valutazioni sulla posizione degli scarichi, abbiamo deciso mantenere le camere da letto nella prima parte dell’appartamento, a sinistra e a destra della zona d’ingresso, demolendo la parete tra la camera in fondo e il disimpegno in modo da sfruttare la luce della grande finestra e mettere in comunicazione diretta la zona Soggiorno-Pranzo con la Cucina, ripristinata dove per anni c’era stata una reception aperta sull’ingresso.

 

Una decisione importante è stata quella di mantenere gli arredi di falegnameria, comprese le porte fuori standard con battenti 30/60 a bugnature e cornici modanate.

Lo stile classico era l’obiettivo da raggiungere dando nuovamente agli ambienti l’importanza che meritavano, portando l’ospite a soffermarsi più sull’involucro interno che sul panorama.

 

A dispetto della piccola superficie per il bagno padronale la scelta è ricaduta sul nero: pavimento, piatto doccia, sanitari e arredi laccati nero opaco, rubinetteria nera, rivestimento in gres effetto Portoro lucido con venature arancio.

Per il secondo bagno invece, pavimento e rivestimento in gres effetto Calacatta oro, sanitari bianchi e rifiniture in ottone lucido compreso il piccolo termoarredo.

 

Ad esclusione dei bagni, l’intero appartamento è stato pavimentato con un nuovo parquet prefinito in rovere naturale spazzolato, montato a spina ungherese.

 

Le porte scorrevoli interne della cucina e del bagno bianco sono state realizzate da un bravo falegname, riproducendo il disegno di quelle già esistenti, con un richiamo allo stile Inglese, con vetro satinato.

 

Non ci restava che arricchire le pareti con cornici in stucco per ricreare l’effetto boiserie degli arredi, inserire un battiscopa importante che potesse dialogare con le cornici esistenti tra parete e soffitto.

 

L’idea iniziale era quella di tinteggiare tutto a smalto bianco opaco ma, dopo rasatura e stuccatura e la prima mano di bianco alla falegnameria esistente in noce, ci sembrava avremmo appiattito le scelte coraggiose di decorazione delle pareti.

 

Pertanto, dopo una serie di provini che hanno messo a dura prova la pazienza del bravissimo pittore, per la cucina abbiamo mantenuto il bianco anche per gli arredi total white, pannelli e top, per le camere da letto abbiamo scelto un crown rosa, per tutto il resto, comprese porte radiatori e arredi fissi, la scelta è ricaduta su uno smalto grigio antracite molto compatto.

 

Mi verrebbe da dire…e luce fu!

Poiché è luminoso tutto ciò che risplende di nuova luce.

 

Arch. Sabina Morra sabina.morra70@gmail.com

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