19 dicembre 2024
Quartieri di Roma
Portuense: una servitissima semi-periferia
Il Quartiere Portuense sorge lungo il primo tratto della Via Portuense, cui il Quartiere deve il suo nome. Questa antica via risale, nel suo attuale assetto, al I Secolo a.C. e collegava Roma con lo scalo marittimo di Porto, da cui il nome della strada. Prima della Via Portuense, il tracciato che lungo la riva destra del Tevere conduceva al mare era già esistente, ed era detto Via Campana, e doveva, con tutta probabilità, il suo nome alle Sline di Ostia, dette Campus Salinarum. Per molto tempo, probabilmente, i nomi di Via Portuense e Via Campana furono sovrapposti. Non mancano le testimonianze archeologiche in quest'area: qui era il grande complesso degli Arvali, i sacerdoti che nell'Antica Roma si dedicavano al culto della Dea Dia, così come erano le Catacombe di Santa Generosa, mentre un'altra parte del Quartiere, quella più vicina a Porta Portese, era occupata dagli Horti di Cesare. Lungo le sponde del Tevere era poi il Vicus Alexandrinus, ovvero l'area che rappresentava il centro dei lavoratori portuali e marittimi provenienti da Alessandria d'Egitto. Furono loro che qui costruirono la Chiesa di San Ciro, che oggi, per corruzione popolare, ha l'insolito e singolare nome di Santa Passera. Questa Chiesa rappresentò, per molti Secoli, il principale luogo del quartiere, che rimarrà a lungo adibito a campi ed orti. Tra il 1714 ed il 1715 Papa Clemente XI fece costruire, limitrofo a Porta Portese ed al Porto di Ripa Grande, l'Arsenale Pontificio, che rimarrà in funzione fino alla costruzione dei muraglioni del Tevere e che contribuirà, in continuità con il passato, a rendere l'area di questo quartiere legata al settore marittimo. Tra il 1862 ed il 1863 Pio IX, per congiungere la ferrovia per Civitavecchia alla Stazione Termini, fa costruire il Ponte dell'Industria, che rimarrà un ponte ferroviario finché, non 1911, con la costruzione della nuova Stazione Trastevere, questa linea sarà spostata sul nuovo Ponte San Paolo. Sempre ad inizio Novecento, in pendant con lo sviluppo industriale del primo tratto dell'Ostiense, anche qui iniziano a sorgere i primi mulini e stabilimenti industriali, il Mulino Biondi, la SNIA Viscosa e il Granaio dell'Urbe. Questo porterà ad una certa urbanizzazione, che alla fine degli anni Venti caratterizzerà questo quartiere dalla forte connotazione operaia, fino a Piazzale della Radio. Le strade di questa zona furono inizialmente dedicate a diverse Città Italiane, ma nel 1920 si decise di assegnare i loro nomi a grandi personaggi del mondo dell'industria e dell'artigianato d'Italia, stabilendo di raggruppare nell'area del Policlinico, nel Quartiere Nomentano, i nomi delle Città d'Italia. Il grande sviluppo della zona avviene dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando la costruzione nella piana di Pietra Papa del nuovo quartiere lungo Viale Marconi, che va a collegarsi al nuovo quartiere della Magliana Nuova, cambiano decisamente volto al Quartiere Portuense. Oggi il Portuense è un quartiere che vede il proprio perno in Viale Marconi, zona ad altissima densità abitativa e con moltissimi negozi. Qui vicino, nell'area che un tempo fu industriale, si è sviluppata una forte attività culturale, ad esempio con il Teatro India e con la Città del Gusto, ed è stato costruito, ma non aperto se non temporaneamente e lasciato alla mercé di bruti, vandali e compagnia, il Ponte della Scienza, passaggio pedonale atto a collegare la zona con l'area dell'Ostiense.