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Metaverso

Realtà Virtuale (VR) e Realtà Aumentata (AR)

Durante le rare pause dal lavoro più intenso, per ottemperare all’obbligo dei triennali crediti formativi professionali (CFP), mi piace investire il tempo seguendo seminari e conferenze soprattutto sui temi “nuovi” dell’Architettura. Mi sono imbattuta qualche giorno fa in un video-fad molto interessante sul tema del Metaverso.

 

Guardando mio figlio elaborare costruzioni nel gioco Minecraft o muoversi con il suo alter-ego in un Universo parallelo mentre, collegato in rete con amici di gioco, fugge da nemici virtuali in Fortnite, mi sono spesso chiesta chi elabora l’architettura di questi “mondi”.

La Computer Grafica 3D si avvale della consulenza di architetti?  

 

Possiamo parlare di Metaverso come di un mondo parallelo, potenzialmente riproducibile in infinite versioni in una rappresentazione spaziale che va oltre la realtà fisica; darà vita a delle vere e proprie “Città” (Regioni, Paesi, Isole) dove le persone potranno incontrarsi, lavorare e investire. Qualcuno ha già cominciato ad investire su lotti di “terreno virtuale” la cui valutazione di acquisto si basa su criptovalute.

L’integrazione del Metaverso con le tecnologie digitali della realtà aumentata virtuale ed immersiva hanno delle grandissime potenzialità e un enorme campo di applicazione nell'arte, nell'architettura, nell’immobiliare - solo per restare al campo ristretto della mia professione - e solo il futuro potrà rivelarci in quali altri ambiti prenderanno piede.

 

Esistono già applicazioni che permettono di mostrare al “cliente”  il risultato finale di uno spazio vuoto, di restituire percezioni sensoriali di illuminazione e colore.

Siamo qui nell’ambito della realtà aumentata che aggiunge contenuti interattivi alla realtà esistente di immagini catturate da fotocamere di dispositivi mobili, utilizzata soprattutto da chi si occupa di vendita di immobili o ristrutturazione.

 

La realtà virtuale , invece, esiste unicamente in digitale. Nell’ambito della Progettazione Architettonica già da tempo si parla di BIM, Building Information Modeling,  <<processo olistico di creazione e gestione delle informazioni relative a una costruzione. Basato su un modello intelligente e supportato da una piattaforma cloud, il BIM integra dati strutturati multidisciplinari per creare una rappresentazione digitale di un asset durante tutto il suo ciclo di vita, dalla pianificazione e dalla progettazione alla costruzione e alla messa in funzione>>.(cit. vtenext)

 

Sottolinea l’arch. Aquilano: <<Sento il bisogno di comunicare quanto siamo in ritardo […] ed è importante guardare questi mezzi  come a delle nuove possibilità per l'architettura, liberarci da vecchi stereotipi e superare i preconcetti. Ho studiato a Roma in una Università dove la storia dell'architettura e i metodi classici di rappresentazione sono ancora prevalenti ma è importante che ognuno di noi constati come queste nuove tecnologie possono essere degli strumenti innovativi ed efficaci per la divulgazione dell'arte, per il coinvolgimento e l'avvicinamento ai committenti e per lo sviluppo dell'architettura stessa>>.

Ho ascoltato queste parole ripensando a quando, nel lontano ’95, ci “nascondevamo” nelle aule di un dipartimento dalla Facoltà di Architettura per imparare ad utilizzare il linguaggio del software Autocad su PC messi a disposizione da qualche lungimirante Professore. Mi dispiace rilevare che ancora oggi si preferisce restare indietro!

 

Per capire quanto offre il Metaverso basta pensare ai risvolti della recente pandemia: l'impossibilità di incontrarsi e di uscire, per molti mesi di viaggiare e contemporaneamente la volontà e l'interesse di continuare a trasmettere nozioni ed emozioni, hanno trovato  nell’elaborazione della realtà aumentata e virtuale uno strumento utile e spesso indispensabile alla realizzazione di musei virtuali, di laboratori didattici in ambienti multifunzionali in uno spazio architettonicamente elaborato con contenuti immersivi ad hoc, dove incontrarsi e vivere ciò che “in solitudine” non ci sembrava più avere senso.

 

Dal punto di vista pratico la realizzazione di uno spazio virtuale non implica sempre e necessariamente la figura di un architetto ma questa rappresenterebbe un valore aggiunto per un buon risultato finale.  Sarà quindi fondamentale che nelle competenze di base dei “nuovi architetti” siano comprese la conoscenza di nuovi software per la realtà aumentata e la realtà virtuale, perché con ogni probabilità assisteremo ad una repentina crescita dell'impiego di queste applicazioni nel mondo del lavoro per la realizzazione di edifici esclusivamente virtuali e forse nei prossimi anni saranno istituite Università per Architetti del Metaverso!

 

Arch. Sabina Morra

sabina.morra70@gmail.com

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